Ristoranti sul Mare Cervo - Imperia
Il locale è situato sulla via Aurelia e la struttura si sviluppa tra gli scogli fino alla riservata spiaggia privata.
L’antico borgo medievale di Cervo si staglia sul mare e rende particolarmente attraente l’intero litorale.
Il Porteghetto è facilmente raggiungibile in automobile percorrendo l’Autostrada A10.
A pochi metri dal locale è disponibile un comodo parcheggio pubblico.
Il Porteghetto è situato ai piedi dell'antico borgo.
Cervo deriverebbe dalla parola latina Servo, ossia "offrire servizi", già presente su alcune insegne o tavole risalenti all'Impero romano.
Sorge sulle pendici delle colline affacciate sul mare ed è mantenuto e salvaguardato rispettando le caratteristiche urbanistiche originali.
Passeggiando nel centro storico di Cervo è come fare un interessante viaggio nel passato.
Nell’antico Castello è oggi ospitato l’importante Museo Etnografico del Ponente Ligure, nel quale si tenta di ricostruire le origini di queste zone.
Tra gli edifici religiosi ricordiamo la Chiesa di san Giovanni Battista, edificata nel XVII secolo, rappresenta uno dei più begli esempi di architettura barocca in Liguria.
Tra i palazzi più importanti di Cervo citiamo Palazzo Morchio, edificato nelXVIII secolo ed oggi sede del Municipio del piccolo borgo.
Le spiagge su cui si affaccia Cervo sono molto frequentate durante la stagione estiva, grazie al clima mite ed alla bellezza dei luoghi.
Arrivando a Sanremo i nostri occhi sono colpiti da un meraviglioso panorama, con le montagne sullo sfondo, colline digradanti fino al mare, la città annidata nel golfo e poi stupendi fiori e una vegetazione tropicale, palme, cactus e cespugli fitti di fiori.
Siamo arrivati nella Città dei Fiori, qui si coltivano eleganti rose dal lungo stelo e dall’alto calice, profumati garofani, colorate begonie e camelie. Sulle colline sanremesi grandi serre e cisterne d’acqua per l’irrigazione, il cuore della coltivazione dei fiori è proprio qui.
La grande abilità dei maestri ibridatori, abbinata alle sapienti cure dei coltivatori e non ultimo al clima favorevole ha reso possibile la produzione di fiori così belli, esportati in tutto il mondo.
L’elegante sala che ospita ogni anno il concerto di Capodanno a Vienna è addobbata dai meravigliosi fiori di Sanremo, ancora corolle sanremesi a Stoccolma in occasione della consegna dei premi Nobel. Da sempre le condizioni climatiche estremamente favorevoli hanno reso possibile la crescita di una flora rigogliosa fin dall’Ottocento i turisti che arrivavano a Sanremo in treno si affacciavano ai finestrini per sentire il profumo di agrumi che pervadeva l’aria e lussureggianti giardini circondano le meravigliose ville cittadine, dove crescono rari esemplari tropicali di piante e fiori.
Passeggiando per le sue strade e i viali di palme, si è immersi tra viole gialle, lilla, rosse, sfumate di mille colori, oppure tra cespugli di ibiscus rossi, gialli e rosa, ancora ciclamini fucsia e bianchi, fiori, fiori ovunque. Un variopinto giardino sulle rive del mare. Garofani o rose sono sicuramente uno dei migliori ricordi della città, per essere inebriati del profumo e dai colori dei fiori anche lontano da Sanremo.
La sua situazione eccezionale, tra mare e montagna, i suoi giardini, le sue manifestazioni sportive e culturali…tante occasioni che fanno di Monaco la destinazione ideale per una gita romantica.
La vita e l'economia monegasche sono dinamiche e sempre rivolte al futuro. Stato indipendente situato nel cuore dell' Europa, il Principato di Monaco offre standard elevatissimi.
La Storia.
Fin dall'antichità La Rocca di Monaco é servita da rifugio per le popolazioni primitive. Cio' nonostante. la storia di Monaco cominca realmente a partire dal XIII secolo. Il 10 giugno 1215 segna la nascita del futuro Principato, in questo giorno la famiglia genovese dei Ghibellini pone la prima pietra della fortezza che oggi é il Palazzo del Principe. Per attirare gli abitanti, i primi Signori della Rocca accordano ai nuovi arrivati preziosi vantaggi, come la concessione di terre o l'esenzione dalle tasse. La storia di Monaco da 700 anni é associata a quella della famiglia Grimaldi che ha celebrato nel 1997 l'ascensione ai destini dell'attuale Principato.
La lingua ufficiale é il francese. L'italiano e l'inglese sono praticati correntemente. La lingua tradizionale monagasca, "il monegu'", é utilizzata dagli "Anziani" e insegnata nelle scuole del Principato. L'unità monetaria é l'Euro. Sono in circolazione delle monete monegasche.
Il motto di Monaco e dei suoi principi é: "Deo Juvante" (Con l'aiuto di Dio). La religione cattolica é religione di stato. Cio' nonostante la libertà di culto é garantita dalla Costituzione e a Monaco sono presenti numerose confessioni. La festa nazionale é celebrata ogni 19 novembre in onore del Principe Rainieri III. L'infrastruttura delle telecomunicazioni monegasche é eccelente. Il prefisso per raggiungere Monaco é il 377. Monaco emette i suoi propri francobolli.
Cervo è una folgorazione. Una piramide di storia, architettura e persone che la vivono. Forse proprio queste persone dalla schiva normalità mista all’amore per il luogo dove vivono, rendono Cervo viva e unica. Una vitalità che percorre i caruggi erti, i palazzi storici, gli angoli nascosti e quelli la cui bellezza si palesa come una visione improvvisa. Una vitalità che ha un denominatore comune: la musica.
Musica e Cervo hanno un legame profondo, un legame la cui progenitura si lega dalle bizzarrie del fato che, oltre cinquant’anni orsono, ha impedito al violinista Franco Vallora di partecipare ad una serata benefica alla chiesa di San Giovanni Battista, più nota come “chiesa dei Corallini”. Fu il suo estemporaneo sostituto, Sandor Vegh a subire la folgorazione iconografica, ma soprattutto acustica del sagrato di questa chiesa. Vegh si innamora di Cervo, acquista la casa affacciata sulla piazza come una quinta naturale, vede una skené assoluta, elabora e poi propone al Comune un progetto ambizioso quanto visionario.
Cervo e la cultura si attraggono vicendevolmente; lo sanno i tanti personaggi che discretamente la scelgono come ideale buen retiro. Pietro Citati, Henry Furst e suo moglie Orsola Nemi, Casorati, Campagnoli, Gina Lagorio, sono solo alcuni di questi, ma sarebbe lunghissimo l’elenco di quanti tra artisti, letterati e personaggi della cultura contemporanea hanno frequentato e frequentano il borgo.
Era inevitabile che il Festival Internazionale di Musica da Camera seguisse un percorso di crescita, sviluppo e maturazione. Un’idea brillante e moderna è diventata un progetto strutturato, declinato in mezzo secolo di musica di altissimo livello e che negli ultimi anni si è arricchito ulteriormente con un’incursione jazz. La trasversalità di genere, interpretata da artisti assoluti, intercetta e stimola un confronto tra mondi musicali apparentemente lontani ma irrinunciabili per chi ama la musica.
Oggi il Festival cambia ancora pelle, in un dinamismo connaturato al suo essere e moltiplica gli appuntamenti. In un momento dove arte e cultura subiscono la falcidia congiunturale, Cervo investe quantitativamente e qualitativamente, scommettendo sul presente ma ancor più sul futuro di una rassegna che si rinnova, riconfermando in toto le proprie ambizioni primordiali.